Stanotte, fra i suoi riccioli, spioventi
sul mio sonno a rovesci e a trilli alati,
il flauto di silenzio dei suoi fiati
vegetali svegliava azzurri e argenti
nel mio sognarlo, e fuori
ne son sbocciati fiori.
Rudolf Steiner sviluppò il proprio pensiero alla fine del
XIX secolo in un vivace confronto con il monismo, ed egli stesso disse della
propria filosofia: “Volendola qualificare,
la si può indicare come monismo dei pensieri”*. Cinque anni dopo la Filosofia della libertà, nel 1899,
apparve il saggio, “L’egoismo in filosofia”, esempio di una radicalità che
cercava a suo modo una rottura con il pensiero occidentale e il suo doppio
religioso e metafisico. Manifesto di un monismo che non aderiva più in nulla
all’architettura borghese e salottiera dell’edificio di pensieri di allora. In
fondo, un contributo filosofico fondamentalista dal quale non può prescindere
chi ancora una volta vorrebbe iniziare da principio – e questo deve farlo chiunque
si proponga di pensare e di agire non solo in modo originale, ma originario.
(Dall'introduzione di Daniel Baumgartner)
Persönliche Bitte
Sagt, ich mache schlechte Verse –
Sagt, ich stehle Silberlöffel –
Sagt, ich sei kein guter Deutscher,
Weil aus notgedrungner Rücksicht
Der Diät kein Judenfleisch ich
Und kein Slawenfleisch genieße –
Oder ich verrate Ostreich,
Weil den Bismarck ich besinge –
Sagt, daß mich der Gram verzehre,
Weil man mich zu selten lobt,
Und zuweilen schnöd verlästert –
Aber Eines, bitt* ich, Eines
Saget nicht: daß Pessimist ich –
Daß in meinem Sang das letzte
Wort hat die blasiert-moderne,
Blöde, stumpfe Daseinsunlust!
Pessimist war' drum der Dichter,
Weil er sich ergeht in Klagen?
Just weil ihm so schön die Welt
Und so reizend scheint das Leben,
Wird er schmerzlich es bedauern,
Wenn versagt ihm blieb sein Anteil.
Soll, wer klagt, schon Pessimist sein,
Dann ist Pessimist auch jener,
Welchem ein O weh entfuhr,
Als ein Zahn ihm ward gerissen!
Glaubt den Rezensenten alles,
Nur nicht, daß ich Pessimist!
Dieses Wort haß ich - mir duftet's
Wie nach seiner letzten Silbe.