domenica 12 aprile 2020

L’esperienza di Maria di Magdala


Il Risorto e Maria Maddalena. Codex Aureus Epternacensis, intorno al 1030, 
Norimberga, Museo nazionale germanico

Nel racconto della Bibbia, Maria Maddalena scambia il Risorto per un giardiniere; per questo verso la fine del medioevo e nel Rinascimento il Cristo veniva raffigurato con una vanga o un piccone, talvolta anche con un cappello da giardiniere. Nelle miniature medioevali questa idea non era presente. L’immagine momentanea, che si presenta allo sguardo non ancora del tutto desto della Maddalena, influenzata dall’idea che fosse il giardiniere, rivestiva poca importanza rispetto alla verità che si trattava del Cristo risorto.

Una miniatura del Codex Aureus Epternacensis (1030 circa) è un esempio molto significativo di questo modo antico di rappresentare la scena. Su uno sfondo di un luminoso rosso le figure spiccano con grande rilievo. Al giardino si accenna soltanto con qualche pianta stilizzata. Rispetto a raffigurazioni successive, che raccontano tante cose: erbe, fiori, alberi e siepi, qui tutto è limitato alle forme espressive più sintetiche, agli elementi essenziali. Sono immagini ancora più vicine alla parola, rispetto alle “illustrazioni” della situazione. Dal silenzio dei gesti si svela interiormente all’osservatore la parola della Bibbia. Tutto rimane in un processo più spirituale che si intensifica fino alla solennità, grazie alla preziosità del colore e all’uso dell’oro.

La figura della Maddalena, notevolmente più piccola del Cristo, si inchina piegando la testa, che è quasi orizzontale, così come le mani: la testa è coperta da un velo che nasconde i capelli. Presso il sarcofago con i lini ripiegati stanno due angeli, testimoni dell’evento. Raffigurati di profilo sottolineano l’importanza dell’evento con il gesto che lo indica. La grande aura del Cristo, con una croce celeste nell’oro, porta nell’immagine la spiritualità di un sole spirituale.

Il movimento del Cristo ha una grazia complicata, quasi di danza: non si china verso la donna con il braccio che sta nello sfondo, come si vede in un'altra miniatura (illustrazione del Vangelo di Echternach di Enrico II, intorno al 1040) nella quale il Cristo si piega semplicemente in direzione della donna allungando il braccio destro; qui vi è un movimento di incrocio: con la testa a sinistra verso il basso e il braccio portato in avanti verso destra in alto. Sembra che si stia allontanando, ma poi viene dato risalto a questo suo volgersi indietro. Tutta la figura è come attraversata da una melodia.

Il Risorto e Maria Maddalena. Dal Vangelo illustrato di Echternach 
di Enrico III, intorno al 1040. Brema, Biblioteca universitaria
L’altra scena è più naturalistica, con le foglie verdi di un “vero” albero. Gli angeli, di semi-profilo, non sono rivolti in modo così severo verso l’altra metà del quadro. Nella destra portano uno scettro d’oro, il palmo della mano sinistra è aperto, sollevato verso l’alto. Le loro ali sono aperte in modo asimmetrico, l’ala sinistra accompagna il movimento della mano rivolta verso l’alto. Maria Maddalena ha qui i capelli sciolti, è a capo scoperto, ma la sua devozione è espressa in modo ancora più drammatico. Colta da spavento per l’apparizione del Cristo si ripiega su se stessa in avanti, con la parte superiore del corpo orizzontale.

Si potrebbe fare un confronto con la composizione della scena in epoche successive, anche solo osservando in ognuna la figura di Maria Maddalena: si riconoscerebbe così il salto interiore nell’evoluzione avvenuto verso il XIII, XIV, XV secolo. Troviamo in tutti, anche nel Beato Angelico, una Maddalena del tutto diversa, una Maddalena che guarda il Cristo! Nonostante la devozione che molti quadri riescono ad esprimere in modo molto bello e ricco di anima, l’atteggiamento è più libero, più consapevole, più eretto. L’uomo del XV secolo è un uomo diverso da quello del XI secolo. La grandezza spirituale piena di potenza della figura del Cristo tende a diminuire (come se si riducesse a “giardiniere” per non incutere troppo spavento all’anima dell’uomo), la consapevolezza e il senso di sé degli uomini sono cresciuti. In modo molto diverso entra in gioco ora il contrasto fra la donna e il Risorto. L’evento diviene più ricco e differenziato. Vi sono meraviglia, ammirazione, venerazione, spavento, nostalgia e ritrosia, ma non si trova più il semplice sottomettersi dell’anima, l’atteggiamento monacale del medioevo. Il cambiamento di stile è espressione di trasformazione interiore.  Non vi è un tornare indietro.

Hella Krause-Zimmer, da “Offenbare Geheimnisse der christlichen Jahresfeste“ Freies Geistesleben 2003
Traduzione di Stefano Pederiva

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