mercoledì 21 marzo 2012

La prima notte - di Lunettes Rouges


Piero della Francesca, Il sogno di Costantino, Arezzo
Si tratta, forse, della prima volta che un pittore occidentale rappresenta una scena notturna: un cielo cupo, un po’ nuvoloso, tagliato dai coni appuntiti delle tende da campo. Una sola sorgente di luce, ma divina: la croce, appena visibile, tenuta dall'angelo. La luce gioca con i festoni di tela della tenda, modella la trave che la sostiene e soprattutto accarezza le armature delle due guardie che dall'ombra emergono in primo piano; ed è questo gioco tra ombra e luce, in particolare sul soldato di sinistra, sul suo casco, sulla sua spalla, mai così rappresentato in precedenza. L’imperatore dorme e sogna; domani vincerà. Il suo servitore (il suo scriba, mi piace immaginare), lottando contro il sonno, si sostiene il capo sempre più pesante e ci guarda. 
Vi è quasi sempre un personaggio che ci fissa negli affreschi di Piero della Francesca. Questo, Il sogno di Costantino, fa parte del ciclo La Leggenda della Vera Croce, nella chiesa di San Francesco, ad Arezzo.





Piero della Francesca, La Resurrezione di Cristo, Sansepolcro, dettaglio
Mi reco a vedere quest’opera, avendo a portata di mano il libro di Jean-Paul Marcheschi: un pittore che parla di un altro pittore, della sua forza e del suo silenzio, del segreto opaco della sua pittura, della sua clausura e della sua matematica, ed è molto bello. Parla anche del sonno, dell’autoritratto del pittore addormentato nella Resurrezione, nel museo della vicina città di Sansepolcro: il pittore che osa raffigurarsi in uno dei propri dipinti vi appare di solito in modo furtivo, nascosto fra la folla, più o meno all’insaputa dei committenti. Piero, invece, si rappresenta al centro, di fronte, ai piedi del Cristo. Ma dorme, assente, lontano.

Piero della Francesca, Morte di Adamo,
 Arezzo, dettaglio 

Di ritorno ad Arezzo, come non essere sedotti da questa coppia magnifica (difficile da vedere bene in una inquadratura dal basso perché posizionata molto in alto nel ciclo) adolescenti che si guardano con una intensità amorosa quasi dolorosa, indifferenti alla Morte di Adamo che avviene vicino a loro.







Piero della Francesca,  Battaglia di Eraclio e Cosroè, 

Arezzo, dettaglio 
E questa testa di un uomo morto, in basso a sinistra, nella Battaglia di Eraclio e Cosroè, che sembra incorniciata da una gamba rossa che non potrebbe essere la sua se non a costo di una improbabile acrobazia post-mortem: sembra provenire direttamente dal periodo blu di Picasso; e sopra di lui la veduta di Gerusalemme/Arezzo è già cezanniana o cubista.
Infine, nei pressi di Monterchi, la Madonna del Parto è presentata in un edificio moderno e triste: più nulla della magia percepibile in Tarkowski (in Nostalghia), quando era ancora in situ, nel cimitero (anche se Tarkowski nel 1982 filmò una copia e non l’originale). Ingresso gratuito per le donne incinte...

Piero della Francesca, Polittico della Misericordia, Sansepolcro, dettaglio
Per finire, questo penitente incappucciato nel polittico della Madonna della Misericordia a Sansepolcro, così nero che in un primo tempo non lo si nota sotto l’ampio mantello protettore della Madonna, in mezzo agli altri donatori, anonimo (secondo alcuni, l’uomo a destra sarebbe un autoritratto).

La première nuit  - pubblicato da Lunettes Rouges il 7 marzo 2012 

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