lunedì 8 ottobre 2007

Ottobre - di Fabio Tombari


Sono le sere in cui ci si rammarica dell'assenza di croci fra le corna dei cervi, della scomparsa del Graal, dei draghi da uccidere, le sere in cui si vorrebbe almeno che tutte le case fossero aperte ai poveri, ai solitari senza tetto né famiglia.
E la vendemmia continua.
Botti, bigonce, botticine, barilotti, benacce, torchi, navazze, canestre, mastelli, invadono le corti già piene di carri, di buoi, di ceste, di canti, latrati: quando anche le donne di casa sanno di salvia e rosmarino.
È questa la più gaia, la più rumorosa e odorosa sagra dell'annata. Come nell'antico pannello della chiesa di Aarschot. Immaginate una gran vigna bionda e mora dove i vendemmiatori s'affaccendano a recidere i grappoli, ad empirne i panieri da trasportare sul dorso fino al gran tino: e un villano vi danza a gambe nude.
Nel centro un torchio di pietra sotto cui è spremuto il Figlio dell’Uomo che sprizza sangue, e il sangue cola nella botte donde due sacerdoti dai grandi calici d'oro attingono il prezioso liquore. Scende intanto dal colle un biroccio con una gran bigoncia. Il leone alato e il toro tirano il carro sul quale un angelo fa schioccare la frusta e accanto all'angelo sta l'aquila. E' il sangue della Terra, che versato e tappato in barili da vescovi da cardinali e da papi, viene rotolato in cantina sotto le cupe volte della chiesa.
E il Sole cambia casa. Con le sue 43 eclissi solari e le 26 lunari, ogni secolo si sposta per far posto alla storia.
Bisogna far presto: ultimar la vendemmia, seminare, preparare gli scassi, i fossati. Averle usignoli codirossi stiaccini upupe quaglie fuggono tutti. Il Guardiano del Nord ha accumulato i tempi per scaraventarli in tempesta. È il tempo del coraggio. Il Sire entra in Scorpione.
In alto fra le nuvole transitano i gabbiani neri, l’orca minore; più in alto ancora l’aquila anatraia.
E cala la notte di Samain, la notte dei Celti.
Fabio Tombari: I mesi - Ottobre

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