"Una schiera infinita di uomini laceri e piegati dalle fatiche, pensavano gli studenti, aveva attraversato il buio dei secoli soffrendo, sperando e aspettando di veder sorgere l'alba di una nuova epoca; e un'altra schiera, altrettanto infinita, di donne discinte e in lacrime, con i figli ignudi attaccati alle gonne, aveva atteso la luce di un riscatto che non era ancora arrivato... Nelle campagne, nelle fabbriche, nei borghi dove si respiravano le polveri delle miniere; nelle città rumorose e operose, nei porti ingombri di merci, nelle stazioni ferroviarie, sulle navi; nei cantieri delle strade e degli edifici che avevano dato un volto nuovo alle nostre città: dovunque il lavoro umano aveva trasformato il mondo, milioni di uomini e di donne, tutti insieme, avevano sognato il Grande Sogno. Lo avevano fatto vivere nelle loro vite senza luce, nei loro desideri senza illusioni, nelle loro lacrime e nel loro sangue; e quel Sogno informe, ma immenso e bellissimo, aveva atrraversato tutte le epoche della storia finché aveva preso corpo in alcune persone. Si era rivelato al mondo con il volto di Stalin e con quello di... Togliatti!"
Sebastiano Vassalli: L'Italiano
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