Ciascuna di loro è stata filmata nel momento della reazione immediata, poi fotografata accanto al testo in cui commentava la vicenda: le immagini sono ora visibili all'interno del padiglione francese alla Biennale di Venezia. La compassione delle 107 signore si esprime in modi molto diversi, ma è quasi sempre rivolta più alla situazione (donna abbandonata) che alla persona (Sophie Calle).
Fra i vari commenti, quello professionale della "tagliatrice di teste" Christiane Cellier che trova la lettera d'addio un ottimo suggerimento su come scrivere avvisi di licenziamento e quello della scrittrice Christine Angot che, voce dissonante, interpreta il sentimento di molti:
"Se Sophie l'avesse davvero amato quanto dice, non avrebbe convocato uno squadrone di donne pronte a misurarsi con l'Uomo, a scacciarlo, a squalificarlo con i loro testi minacciosi... Il coro feminile radunato intorno a questa lettera d'addio è un coro di morte."
"Se Sophie l'avesse davvero amato quanto dice, non avrebbe convocato uno squadrone di donne pronte a misurarsi con l'Uomo, a scacciarlo, a squalificarlo con i loro testi minacciosi... Il coro feminile radunato intorno a questa lettera d'addio è un coro di morte."
Alla Biennale di Venezia fino al 21 novembre e su Lunettes rouges
1 commento:
Grazie
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