Sophie Calle (fotografa e artista francese) riceve una e-mail d'addio dal suo amante, lo scrittore Gregoire Bouillier, che conclude il suo messaggio con le parole: "Prenez soin de vous" - "abbiate cura di voi", ah l'eleganza ancien regime del francese! Dopo aver, immagino, pianto un po', Sophie convoca 107 donne - scelte fra le più disparate categorie: dalla tiratrice di carabina, alla veggente, alla filosofa...- chiedendo loro di interpretare e commentare quella lettera di rottura.
Ciascuna di loro è stata filmata nel momento della reazione immediata, poi fotografata accanto al testo in cui commentava la vicenda: le immagini sono ora visibili all'interno del padiglione francese alla Biennale di Venezia. La compassione delle 107 signore si esprime in modi molto diversi, ma è quasi sempre rivolta più alla situazione (donna abbandonata) che alla persona (Sophie Calle).
Fra i vari commenti, quello professionale della "tagliatrice di teste" Christiane Cellier che trova la lettera d'addio un ottimo suggerimento su come scrivere avvisi di licenziamento e quello della scrittrice Christine Angot che, voce dissonante, interpreta il sentimento di molti:
"Se Sophie l'avesse davvero amato quanto dice, non avrebbe convocato uno squadrone di donne pronte a misurarsi con l'Uomo, a scacciarlo, a squalificarlo con i loro testi minacciosi... Il coro feminile radunato intorno a questa lettera d'addio è un coro di morte."
"Se Sophie l'avesse davvero amato quanto dice, non avrebbe convocato uno squadrone di donne pronte a misurarsi con l'Uomo, a scacciarlo, a squalificarlo con i loro testi minacciosi... Il coro feminile radunato intorno a questa lettera d'addio è un coro di morte."
Alla Biennale di Venezia fino al 21 novembre e su Lunettes rouges
1 commento:
Grazie
Posta un commento